CAFFE' O CHAI INDIANO, OVVERO THE CON SPEZIE E LATTE

CULTURA

Il chai in India è una vera religione, proprio come per il caffè a Napoli. Rifiutare l’invito per un chai è considerato una grave offesa.

Il caffè: uno degli momenti fondamentali della vita di ogni napoletano (si, ok di ogni italiano, ma i napoletani ne fanno una malattia!) così come il chai lo è per la vita di un indiano.E come posso confessare, senza un po’ di vergogna, che io non bevo caffè? -_-  C’aggia fa? Liscio non mi piace proprio , ma comunque non posso farne a meno, a colazione, in un bel tazzone di latte, da bersi rigorosamente con la cannuccia 😀 Beh, ognuno ha le sue manie, la mia è questa: senza la cannuccia, mi sbrodolo come se avessi 3 anni.

chai1In India, la bevanda per antonomasia è il masala chai. Potrei ripercorrere la storia dell’introduzione del the in India ad opera degli inglesi, ma per ora vi basti sapere che questi ultimi, intorno al 1820, scoprirono il modo di fare le scarpe ai cinesi perché trovarono la pianta del the anche in India, ed in particolare la Camellia Sinensis, per lo più usata per produrre decotti ed infusi a scopo medicinale. A quel punto, complice anche la guerra dell’oppio con la Cina, l’Impero Britannico, ha pensato bene di non comprare più il the dalla Cina ma di farselo “in casa”. E già perché, dopotutto, l’India era pur sempre una loro colonia.

Da quel momento, quindi, è iniziato il processo di avviamento alle coltivazioni, nonché all’introduzione della bevanda nelle case dei ricconi locali. Gli indiani, dal canto loro, hanno un gusto un tantinello (it.: una quantità minima) più deciso, che va dallo speziato-non-sento-più-il-sapore-originale al piccante-mi-vanno-a-fuoco-le-papille-gustative, e hanno adeguato ai propri gusti una bevanda altrimenti incolore, inodore ed insapore. Della serie, va bene che gli inglesi hanno fatto una bella ed utile scoperta, ma quanto meno le diamo un’impronta tipica locale. Oggi, il masala chai, è una delle bevande più consumate al mondo, soprattutto in USA e Gran Bretagna (ehehe, il conquistatore è stato conquistato!) tanto da diventare uno dei simboli dell’India, al pari del Taj Mahal, il saree, e la vacca sacra.

 

Gli ingredienti non sono mai gli stessi ma, genericamente, includono cardamomo, cannella in polvere, chiodi di garofano, zenzero in polvere e pepe. Quando questo papocchio di spezie sta bollendo, si aggiunge un cucchiaino di tè nero in foglie. Il chai viene tolto immediatamente dal fuoco, coperto e lasciato in infusione per circa 10 minuti. Infine viene filtrato e servito. Ora, dicono (loro) che questo tipo di the contiene anti-ossidanti e aiuta a ridurre il rischio del cancro. Mentre, le spezie aiutano la digestione, il sistema cardiovascolare, e rafforzano quello immunitario, aiutando a proteggerci contro il raffreddore e l’influenza.

Se volete provare a farlo a casa, consiglio questo video di Youtube di un noto chef indiano che a me sta particolarmente simpatico.

Ora, nonostante le suddette caratteristiche tanto elogiate, il mio rapporto con il masala chai non è propriamente idilliaco e spero di scoprire con il tempo tutti i benefici di questa bevanda ma, nel frattempo, per usare un’espressione che meglio possa rappresentare il mio giudizio in merito, oserei scomodare la bonanima di Totò che, nel film “Totò a colori” esclamò: questo caffè è una ciofeca! 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© Copyright 2018 | SusIndia di Susanna Di Cosimo. Tutti i diritti riservati.
Mutart | Privacy Policy - Cookie Policy