VOLONTARIATO IN INDIA: LA MIA ESPERIENZA

VIVERE IN INDIA

Primi passi per aiutare chi ne ha bisogno…se stessi in primis, attraverso il volontariato.

Prima ancora di trasferirmi in India, ho avvertito la necessità di fare qualcosa che mi facesse sentire utile come essere umano, che mi aiutasse ad uscire da quella situazione di stallo in cui dici sempre a te stessa “vorrei fare qualcosa”, ma poi, alla fine, non fai mai niente. Ad essere onesta, io di volontariato non ne so un bel niente, non ne ho mai fatto e non saprei neanche da dove cominciare. Il massimo che sia riuscita a fare in tal senso è stato portare la spesa al convento delle suore di Santa Patrizia a Napoli dove si trovano anche una mensa e si occupano di bambini meno abbienti , dei senzatetto e via discorrendo ma dove di fatto avrò speso tipo mezz’ora per la consegna della spesa. Tanto è bastato a farmi sentire “un po’ meglio” perché non c’è niente che tenga…aiutare chi ne ha veramente bisogno è il modo migliore per una vita di sana e reale felicità.

Archana ed ioPotete immaginare quindi, trovandomi in India, quanta di questa reale, incondizionata felicità avrei potuto assaporare se pensiamo in termini proporzionali: ovvero maggiore è il bene che offri, maggiore è la quantità di felicità che te ne deriva .  Orbene, non ho scoperto l’acqua calda, come diciamo noi a Napoli….tutti sanno che più mangi e più hai fame, più dormi e più hai sonno e così via….eppure….eppure dopo più di un anno qui in India non ho fatto NIENTE! Dove erano finiti i miei buoni propositi? E se anche non avessi voluto farlo per gli altri, dove era la mia sete di “sana ed incondizionata felicità”? Persa tra il lavoro, le serate con gli amici, qualche viaggetto in Italia, qualche weekend passato con la Delly Belly (il mal di pancia nostrano).

Poi un giorno conosci qualcuno che ti riaccende quella lampadina e ti ricorda che, in realtà, era altro che volevi fare in India! Questo qualcuno per me è stato Archana, una donna magnifica, ma prima ancora, un essere umano degno di questo nome. Archana, instancabilmente, dedica la sua vita ai bambini. Giorno dopo giorno, studia mille e più modi per riuscire a raggiungere il suo scopo e cioè quello di garantire il diritto all’istruzione anche a tutti quei  bambini che ne sono stati privati. Il metodo di Archana consiste nel  “rendere divertente l’educazione utilizzando l’apprendimento interattivo e tecniche come la danza, la musica, l’osservazione, l’arte e l’artigianato, giochi, laboratori, ecc in modo da garantire che ogni bambino che si unisce a noi, attenda con impazienza la prossima sessione”.

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Così, alla prima occasione, ho deciso di darmi una mossa….era in corso la campagna “Back a future with a bag” con cui Archana puntava all’acquisto di almeno 55 zainetti contenenti materiale scolastico per i bambini dello slum. Allora ho provato a dare una mano nella raccolta fondi…non l’avevo mai fatto prima – mi riferisco al fatto di chiedere soldi per quella che ritenevo una buona causa – e al posto dei 55 zainetti, siamo riusciti a produrne quasi 200!

Dopo anni spesi tra i bambini di Bapu Dham, Archana lascia il posto ai suoi “successori”, in particolare Shrey, Devika e Lalit che, grazie alla sapiente guida della fondatrice, sono ora in grado di portare avanti il suo progetto di volontariato in piena autonomia.

Archana ha, poi costituito una nuova NGO, GavaKsh – a windows to happiness, dedicata a rafforzare il potenziale dei  bambini delle famiglie meno privilegiate attraverso iniziative di alfabetizzazione e di apprendimento.

SusIndia | Blog | Volontariato in India Il principio alla base di tutto questo lavoro è sempre uno, Archana dice:Più lavoro con i bambini e più mi innamoro di loro. Ogni volta che inizio una sessione con questi bambini, cresco come essere umano e scopro nuove sfaccettature sulla vita e sul vivere” . Però questa volta è stato fatto un passo in più: la differenza è che non ci si è limitati alla creazione della milionesima NGO (che in India sono davvero infinite e a volte restano solo un nome in una lista) ma alla costruzione di una vera, nuova AULA dove tenere le lezioni, un posto al riparo dalle piogge monsoniche o dal freddo dei pochi mesi invernali e non più all’aperto, sempre soggette al favore della meteo.

Ed allora eccoci qui, alle prese con un nuovo progetto, per cui sono grata ogni giorno di essere parte e per il quale sono sempre ben accetti aiuti da parte di chiunque sia attraverso le donazioni, sia attraverso la possibilità di effettuare sessioni e/o workshops con i bambini, laddove voleste effettuare un periodo di volontariato a Delhi.

Per qualsiasi informazione, non esitate a scrivermi o a contattare direttamente Archana S. Nasa attraverso tutti i social:

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