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Da un piano all’altro, Ludovico Einaudi e A. R. Rahman

Due mostri sacri del panorama musicale mondiale hanno scelto il pianoforte come strumento del cuore.

Quando ero piccola, i miei genitori hanno tentato invano di farmi diventare il Carosone dei giorni nostri, facendomi prendere lezioni di pianoforte. Inizialmente erano veramente noiose, tutta ‘sta storia del solfeggio. Poi il mio insegnante si è trasferito e ho avuto un’altra insegnante che non sapeva neanche cosa fosse il solfeggio e suonava ad orecchio e, per questo motivo, voleva che anche io potessi “sentire” come sentiva lei, ma io ero completamente sorda. Nondimeno, imparavo a memoria e potevo suonare anche pezzi niente male come la Marcia Turca di Mozart ma non ero capace di leggere uno spartito e le note musicali per me erano scarabocchi su un pezzo di carta. Tuttavia, Iddio ha deciso che era meglio lasciar perdere e i miei genitori hanno pensato che era cosa buona e giusta.
Una decina d’anni fa, poi, ho sentito un pezzo alla radio che mi ha folgorata: si trattava di Le Onde del Maestro Ludovico Einaudi (in copertina, ph. Maria Teresa De Luca Marotta). D’allora l’ho seguito e lo seguo tuttora moltissimo, fa parte della mia vita come il sangue napoletano che mi scorre nelle vene, come l’aria di mare che respiro, come la pizza con gli amici il sabato sera, insomma non potrei farne a meno. I cari amici con cui da anni condivido quest’amore per la Sua musica, potranno ben comprendere di cosa stia parlando ed immagino Teresa, Antonio, Silvia, Roberto, Simone, Cathy, Shannon e tutti coloro che non posso citare qui perché sarebbe impossibile davvero che, leggendo le mie parole, staranno pensando ad uno dei tanti concerti a cui, insieme, abbiamo assistito, per poi ritrovarci dietro le quinte per i saluti finali.

Per chi non conoscesse la musica del Maestro Einaudi, vorrei invitarlo a visitare il Suo sito ufficiale, di cui dal 2008, gestisco il forum. Attualmente (2013), Ludovico Einaudi è in tour in tutto il mondo con il suo ultimo capolavoro In A Time Lapse, che vi consiglio di acquistare quanto prima perché è davvero magico! Orbene, uno degli aspetti che più adoro di Ludovico è la commistione ch’egli fa della sua musica con quella di diversi artisti del panorama musicale mondiale, a partire da Ballakè Sissoko, suonatore di kora di Mali, a Paolo Fresu, trombettista jazzista sardo, ai To Rococo Rot, trio berlinese di musicisti elettronici, passando per (il mio preferito) Marco Decimo, primo violoncellista ospite del Teatro alla Scala di Milano, genovese di nascita. Potrete ascoltare qui, uno dei miei pezzi preferiti (impossibile sceglierne uno), naturalmente per piano e violoncello dal titolo Due Tramonti (in Eden Roc, 1999, Ricordi, Milano).

Ora se in Ludo – come amiamo chiamarlo tra noi addicted – si facesse largo l’idea di esplorare la scena musicale indiana, potrei pagare oro per sentirlo duettare con un altro grandissimo artista, A.R. Rahman.

Come vi ho raccontato in un altro mio articolo sulla musica indiana, piano piano si scoprono tante chicche. Bollywood, al di là dei film, è un ottimo metodo per arrivare a conoscere musicisti di grande valore artistico. Tra questi, uno dei più noti, è appunto A.R. Rahman che io letteralmente adoro, mi piace la musica che scrive, la sua voce, il timbro ed il suo modo di interpretare le canzoni. Tra i pezzi che più amo, includo Dil Se Re (1998) facente parte della colonna sonora del film Dil Se (starring Sua Maestà Shah Rukh Khan), così come le colonne sonore dei film Delhi-6, Bombay e Slumdog Millionaire (chi non conosce la popolarissima Jay Ho!qui potrete vedere la versione completa con tanto di balletto e….signore e signori: UN ACCENNO DI BACIO!!!!) La musica indiana, di qualunque genere, per quanto mi riguarda è davvero avvolgente ed anche ad una ballerina negata come me fa venir voglia di lanciarsi in pista!

Non mi resta che attendere che il Maestro Einaudi e Mr. A.R. Rahman entrino in contatto – magari attraverso il mio blog eheheh ^_^  – e sono certa che nascerebbe una collaborazione eccezionale, perché la musica di entrambi arriva dritta al cuore!  😀

1 Commento

  • teresa ha detto:

    ma sai che alle primissime note del video mi sembrava che fosse Ludovico a suonare? Sai quelle improvvisazioni che fa a volte ai concerti di piano solo..
    Si, però due tramonti è sempre una magnifica poesia.

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