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GELATO O KULFI?

Gelato italiano tutta la vita!

 

Delhi, 48° C all’ombra e siamo a…maggio! L’estate in India non è assolutamente piacevole, a stento si ha la forza di alzarsi dal letto, i negozianti aprono con tutta calma, il mercato è deserto almeno fino alle 18, l’elettricità salta tre volte al giorno a causa dell’utilizzo a palla dei condizionatori, lavorare diventa faticoso, tanto che quest’anno il bilancio dei decessi a causa dell’ondata di caldo è salito già a 1.200 morti.
gelato-italiano-e-kulfi-indiano-a-confronto_05E cosa c’è di meglio con questo caldo, di un gustoso, zuccheroso, supercalorico Kulfi?! Il gelato indiano per antonomasia, a base di latte bollito e zucchero ed insaporito da spezie quali cardamomo e zafferano, ma anche frutta secca come pistacchio, arachidi e mandorle, oppure frutta fresca come cocco, mango, melone, mela, insomma, ce n’è per tutti i gusti…. Beh quasi tutti perché, al mio primo assaggio, non posso dire di essere una grande fan di questo “gelato”.

Mi rendo conto che dopo due anni in India, è una vergogna che io lo abbia assaggiato solo un mese fa ma proprio non mi riusciva di considerarlo un “gelato”, al massimo un “Ice Cream”! Ebbene sì, c’è differenza anche tra l’ice cream ed il “gelato” perché se usate il termine italiano all’estero, chi vi ascolta saprà che state parlando specificamente del tipico ice cream preparato alla maniera italiana …. Un po’ come la differenza tra gli “spaghetti con le vongole” che mangiai a Livorno e gli “spaghetti a vongole” che si mangiano a Napoli (per chi non lo sapesse, a Napoli usiamo versare gli spaghetti direttamente nel padellone con le vongole per poi saltarli, mentre a Livorno mi furono serviti spaghetti bianchi con le vongole appoggiate sopra).gelato-italiano-e-kulfi-indiano-a-confronto-ridotta

Io, italiana, originaria del paese dove il gelato è un concept prima ancora che un alimento, sono stata sconfitta dalla calura indiana e mi sono arresa al Kulfi! Come potrete facilmente dedurre dall’espressione del mio volto, fino all’ultimo minuto non ero proprio convinta….

Tuttavia, se volete provarlo a fare in casa o avere un’idea di cosa contenga un Kulfi, vi consiglio di seguire le istruzioni di questo video (in inglese):  Beh che dire….diciamo che….non c’è paragone, mi spiace per l’India ma qui siamo ad un bel 1-0 per l’Italia su GRANDISSIMO AUTOGOAL dell’India!

gelato-italiano-e-kulfi-indiano-a-confronto_04In loro difesa però posso dire che non è colpa loro, dopotutto il gelato è stato inventato dai nostri carissimi amici siciliani che poi si sono fatti furbi e l’hanno esportato a Parigi, visto che l’Italia già all’epoca riteneva la meritocrazia una perdita di tempo! Il miglior gelato italiano, però, l’ho assaggiato a Khan Market, per la modica cifra di 400Rs, taaaaanto tempo fa, da Big Chilly, dove avevano solo due gusti, cioccolato e vaniglia ed anche in un’altra piccolissima bakery – dove per bakery si intende panetteria, pasticceria, gelateria ed a volte persino caffetteria – chiamata Cakery, dove potrete gustare un gelato molto simile a quello italiano.

Quando invece torno in madrepatria, non posso fare a meno di riempirmi a più non posso, che sia estate o inverno, noi italiani il gelato lo mangiamo sempre. A Napoli ci sarà una gelateria ogni 100 mt e le mie preferite sono Bilancione a Posillipo, Ciro a Mergellina (almeno prima dell’incendio, dopo non saprei), Infante al Vomero, Gelatosità a Via Fiore e Fantasia Gelati a Vanvitelli.

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Il mio gusto preferito è la nocciola, con l’immancabile panna ed anche se a volte vorrei assaggiare nuovi gusti, torno sempre alla nocciola, potrei mangiarne quintali! Inoltre, preferisco di gran lunga il gelato artigianale a quello industriale e saranno anni che non compro uno confezionato (peraltro solo il Cornetto Algida).

gelato-italiano-e-kulfi-indiano-a-confronto_06In conclusione posso dire che io amo l’India fortemente, ma non per questo ci deve piacere tutto del nostro paese di adozione solo perché abbiamo deciso di espatriare. Ci saranno sempre cose migliori e cose peggiori o semplicemente cose diverse ma…come dicevo ad un’amica qualche giorno fa, il posto migliore in cui vivere è quello che ti sei scelta tu, poco importa che sia fatto di grattacieli o capanne, strade asfaltate o di terra battuta, che si mangi carne o solo soia, che sia in città o in campagna, che sia “ricco” o “povero”…se ci stai bene non devi dare conto a nessuno! E allora vai col kulfi!

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