Ecco il terzo ed ultimo capito di informazioni generali per viaggiare in India utili alla programmazione.
Una delle domande che ci si pone quando si decide di viaggiare in India riguarda la scelta della destinazione. Di solito, se non si è mai stati in India, questa ricade sul Rajasthan, lo “Stato dei Re” in quanto, oltre ad essere uno dei luoghi più affascinanti dell’India nonché il più esteso, è sicuramente pronto ad accogliere il turismo internazionale. Il Rajasthan è la terra di città meravigliose come Jaisalmer, Jodhpur, Jaipur, Udaipur, Bikaner e Pushkar, ma anche di villaggi rurali dove è ancora possibile osservare lo svolgersi della vita semplice.
Qui, il tempo sembra essersi fermato ed è scandito solo dalle fasi del lavoro nei campi o dallo scalpellino dell’artigiano, villaggi come Bundi, Khandela, Jojawar, Narlai e molti ancora, dove la vita sociale si svolge intorno al mercato ed al tempio e dove i bambini giocano ancora con il fango e le pietre.
Il Rajasthan conserva un fascino caratteristico in quanto ha conosciuto un periodo di grande splendore grazie alla presenza dei re che si sono susseguiti durante i secoli e che hanno scelto questa terra per erigere le loro meravigliose dimore: in una terra incastonata tra i Monti Aravalli ed il Deserto del Thar, si innalzano palazzi squisitamente lavorati, imponenti fortezze, templi grandiosi, immensi e colorati bazaar, musei e giardini curatissimi. Una scelta ottimale per un primo approccio all’India.
Chi ha già effettuato un primo viaggio in India, spesso e volentieri, torna ancora ed ancora, affascinato da un modo totalmente diverso dal proprio. Considerando l’estensione del subcontinente indiano nonché la sua antica cultura, è possibile ammirare scenari completamente diversi semplicemente visitando altri stati.
È il caso dell’India del Sud, ad esempio, con panorami completamente diversi da quelli degli stati del Nord, dove la vera padrona è la natura selvaggia, incontaminata, con le sue palme, i fiumi, i canali, le foreste, le spiagge ma anche templi imponenti, coloratissimi, di matrice totalmente difforme dai quelli eretti nel Nord del Paese, ed ancora i centri ayurvedici, le città in stile coloniale, i mercati di spezie, i villaggi di pescatori.
Ecco perché, sempre più spesso, quando si pianifica di viaggiare in India per una seconda volta, ricade spesso sullo stato del Kerala, la “Dimora degli dei” che rappresenta un po’ il simbolo di questa India inviolata, ancora poco avvezza al turismo di massa e, per questo, molto più autentica.
Troppe sono le differenze che si incontrano tra le varie regioni dell’India e per cui si sente spesso parlare di “contraddizioni”. Te ne parlerò ancora, in modo più dettagliato, nel tempo, attraverso i racconti. Per il momento, è importante sapere che tipo di viaggio si vuol fare e soprattutto quando, per definire al meglio il periodo in cui è preferibile scegliere una zona piuttosto che un’altra.
L’India presenta un’ampissima varietà di strutture ricettive, che coprono le esigenze di tutti i viaggiatori. È infatti possibile trovare sia gli ostelli economici per poche centinaia di rupie, adatte soprattutto per i viaggiatori “zaino in spalla” che prediligono strutture economiche in quanto viaggiano per periodi medio-lunghi, sia alberghi principeschi da mille e una notte anche da migliaia di euro a notte, per chi vuol vivere l’esperienza dei Maharaja o per i viaggiatori che vogliono regalarsi un’esperienza unica nel suo genere.
Degne di particolare interesse sono le famose havelis, antiche dimore dei mercanti Marwari, costruite tra il XVII ed il XX secolo che, originari dell’area di Jodhpur, scelsero la regione dello Shekhawati per erigere questi meravigliosi edifici che oggi rappresentano una delle tappe più affascinanti di un viaggio in India del Nord.
Al Sud, sono sempre più diffusi gli EcoLodges così come i Resort, complici le bellissime spiagge, dove rilassarsi con un massaggio ayurvedico, al suono delle onde del mare. Anche qui è comunque possibile trovare alloggi adatti a tutte le tasche, fino agli spartani hunts sulle spiagge che vengono montati e smontati ogni anno.
Nel mezzo, sta crescendo il concetto delle “guesthouse”, accompagnate dai vari Bed & Breakfast oppure “homestay” che oltre al confort di una struttura ricettiva di livello medio, offrono la possibilità di entrare a contatto diretto con la cultura indiana. Spesso, infatti, si tratta di famiglie indiane che hanno viaggiato o che amano circondarsi di persone di cultura differente e che adibiscono alcune camere alla ricezione degli ospiti, coso da contribuire alla promozione della cultura indiana nel mondo.
È impossibile riassumere in poche righe la varietà della cucina indiana ma è altresì vero che chiunque, nel pensare all’India, pronuncia la parola “spezie”. Le spezie sono certamente uno degli aspetti che accomunano le diverse tradizioni culinarie dell’India.
L’India viene spesso indicato come il paradiso dei vegetariani, dove le pietanze vengono preparate in modo elaborato, alla maniera antica, con l’utilizzo di decine di ingredienti tra cui proprio le varie combinazioni di spezie (masala).
Tuttavia l’India non è un paese vegetariano o vegano al 100% e neppure lo era in passato: i conquistatori stranieri, infatti, amavano moltissimo i piatti a base di carne. La cucina moghul (mughlai) ne è un magnifico esempio, con i suoi succulenti piatti a base di pollo o montone.
Anche lo street food è molto diffuso in India e certamente avrete la tentazione di provarlo una volta in viaggio in questa terra, fate solo attenzione alla pulizia per cui le regole da seguire son sempre le stesse per i viaggiatori.
In India, troverete ovunque dei piccoli “ristoranti” chiamati dhaba, molto economici, spesso sembrano delle vere e proprie catapecchie nate nel nulla, in cui la pulizia lascia a desiderare ma ce ne sono sicuramente di validi in punti strategici, soprattutto sulle rotte turistiche.
I ristoranti delle catene alberghiere sono sicuramente un’opzione adatta allo stomaco di un viaggiatore che si accinge a venire in India per la prima volta. Tuttavia, anche qui, è importante prendere le dovute accortezze e richiedere sempre piatti non troppo piccanti (No spicy!), magari accompagnati da riso e pane per spegnere eventualmente il fuoco!
Noi che viviamo in India, ci affidiamo spesso e volentieri alle app, in particolare a quella di Zomato, per scegliere il prossimo ristorante da provare. Ne ho parlato anche QUI.
Come nel caso della scelta del tipo di alloggio, anche per quanto riguarda il mezzo di trasporto con cui viaggiare in India dipende dal fattore economico ma ancora di più dal tempo che si ha a disposizione. Va da sé che se si hanno intere settimane o addirittura mesi, non c’è niente di meglio che esplorare l’India lentamente, lasciandosi guidare dagli eventi, prenotando di volta in volta le strutture ed usando quanto più possibile autobus e treni. Si possono usare i bus pubblici o privati, i treni, macchine e aerei. Tutto secondo il nostro itinerario o meglio ancora se non si ha un itinerario.
È chiaro che se hai a disposizione meno di due-tre settimane, la scelta ideale può essere quella di noleggiare auto con conducente, soprattutto se si è in gruppo, perché garantisce una certa libertà di movimento, la possibilità di addentrarsi nell’India più remota, spesso non raggiunta dalla linea aerea o ferroviaria. Anche in questo caso, tuttavia, un minimo di programmazione deve essere alla base della pianificazione dell’itinerario al fine di poter calcolare distanze e, quindi anche i costi e valutare se rientra nelle proprie possibilità.
A volte, i tour organizzati dalle agenzie locali prevedono l’integrazione di più mezzi di trasporto proprio perché è sempre bene valutare, di volta in volta, il rapporto utilità/prezzo di un mezzo di trasporto al fine di garantire un itinerario giusto per le esigenze del viaggiatore. Se possibile, per esempio, è sempre bello poter effettuare un tratto del viaggio in treno perché si ha la possibilità di entrare a contatto con i locali ed assistere a scene anche esilaranti.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che anche il clima influisce la scelta del mezzo di trasporto. Ad esempio, proprio per i treni, è bene evitare di prenderli durante il periodo monsonico per la presenza di forti piogge od in pieno inverno. Pertanto, se si decide di viaggiare in India, è importante organizzare un minimo i trasporti.
Hai presente un bambino davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli o di caramelle? Ecco l’India ha lo stesso effetto sugli adulti. Qui si trova di tutto, dall’artigianato alle stoffe, dagli abiti alle spezie, dalle pietre preziose agli strumenti musicali, dalle decorazioni bronzo alle calzature, dai dipinti ai gioielli. Il tutto, ovviamente, a prezzi incredibilmente bassi rispetto a quanto potremmo pagarlo nel nostro paese.
Per fare shopping in India, valgono poche e semplici regole:
– informarsi sul prezzo della mercanzia nei negozi governativi a prezzo fisso per avere un termine di paragone,;
– evitare di mostrare eccessivo entusiasmo quando si è avvistato qualcosa che ci piace;
– verificare l’autenticità del prodotto ed infine…
– contrattare fino allo sfinimento!
C’è da considerare che gli indiani hanno una pazienza infinita e non hanno la fretta che un turista può avere perché deve prendere il bus quindi è probabile che, comunque, avrà la meglio alla fine, ma il minimo che tu possa fare è far partire la contrattazione da un prezzo inferiore alla metà di quanto chiesto dal negoziante.
Per quanto riguarda i pagamenti in India, si usa ancora molto il denaro contante, ma i grandi negozi sono comunque dotati di pos per il pagamento con bancomat o carta di credito.
Durante un viaggio in India, la mancia è altamente consigliata. Oltre che essere un’usanza consolidata, è segno di apprezzamento di un servizio.
A titolo esemplificativo riporto qui alcune cifre che restano di carattere puramente indicativo in quanto solo suggerite ma la mancia deve sempre essere rilasciata secondo il proprio giudizio e grado di soddisfazione.
– Al ristorante: solitamente, è inclusa nel conto ed è chiamata service charge; se volete lasciarne ulteriore o se non fosse inclusa, suggeriamo un 10% del conto;
– Al portantino in hotel: 100 rupie a coppia;
– Al guarda scarpe fuori i templi: (se non diversamente indicato) 10/20 rupie a paio di scarpe;
– All’autista: 500 rupie al giorno a coppia, da consegnare a fine viaggio;
– Alla guida locale: 500/1000 a servizio (se vi ha fornito informazioni al di là delle spiegazioni tecniche, se parlava un buon italiano, se ha saputo trasmettervi emozioni).
Per quanto riguarda le tasse in India, ce ne sono diverse: quando si tratta di pagare il conto al ristorante, considerate circa 40% in più sul conto finale, in particolare se avete preso alcolici.
Questa è una panoramica di informazioni basilari per poter viaggiare in India con maggiore consapevolezza. Se hai altre domande o curiosità, puoi sempre scrivermi all’indirizzo info@susindia.it sarò felice di rispondere ad ogni richiesta.
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